
Alimentazione negli ultimi mesi di gravidanza
Ho passato i miei ultimi mesi di gravidanza d’estate. Un figlio è nato a settembre e l’altro a fine luglio. Se da una parte, quando sei alla fine, ossia ti senti una balena, il caldo non aiuta, dall’altra parte l’estate ti porta a mangiare cibi più freschi e sani.
Fortunatamente, entrambe le mie gravidanze sono state fisiologiche: pressione sempre sotto i piedi, glicemia perfetta e aumento di peso nella norma, quindi non avevo nessun tipo di limitazione sull’alimentazione.
Nonostante questo mi sono sempre affidata a un nutrizionista: volevo avere il mio schema alimentare da seguire, non solo per una questione di controllo del peso, ma anche per una questione di bilancio di nutrienti. E anche per mettere a tacere tutti quelli che avevano da dire su quello che avevo nel piatto e su cosa avrei dovuto mangiare: la mia risposta era sempre la stessa “sto seguendo lo schema del mio nutrizionista!”
Inoltre, grazie a lui, ho sfatato qualche mito sull’alimentazione e sul peso in gravidanza.
Bisogna prendere al massimo 9 kg: vero e falso.
Dipende da che punto si parte. Io sono alta 1,73 e partivo con la prima gravidanza da 55 kg e con la seconda 53 kg, quindi i chili presi erano proporzionati al mio peso di partenza.
Eliminare i carboidrati nell’ultimo trimestre di gravidanza. Falso.
Se non ci sono controindicazioni mediche, perché?
Il mio nutrizionista mi aveva consigliato di variare la dieta con diversi tipi di cereali – quindi pasta integrale, riso, orzo, farro – mangiare tanti legumi (gonfiano un po’ ma tanto in gravidanza…) e ovviamente verdura, frutta, carne, pesce, uova e formaggio.
Occhio ai condimenti.
Il nutrizionista si è sempre raccomandato di fare attenzione ai condimenti. Del tipo: evita sei giri di olio sopra la pasta, i sughi troppo elaborati e i fritti.
Perché i veri nemici della dieta in gravidanza non sono i carboidrati, ma come vengono cucinati e conditi i piatti.
Anche perché spesso capita di essere troppo rigide a pranzo, per poi arrivare a morire di fame un paio di ore dopo (vogliamo parlare degli attacchi di fame in gravidanza?) e assaltare la scatola dei biscotti o di cioccolato.
Dall’altra parte è anche vero che in gravidanza non bisogna mangiare per due, ma due volte meglio.
L’apporto calorico, nel terzo trimestre, mi spiegò il mio nutrizionista, è circa di 500 calorie in più al giorno.
Più o meno un bel piatto di pasta abbondante con un condimento sano 🙂
Una corretta informazione in merito all’alimentazione sia dei bambini, sia di noi mamme in attesa è fondamentale: ecco perché ho aderito con piacere al progetto Nutripedia, la prima enciclopedia partecipata sulla nutrizione di genitori e bambini.
Elena Zauli
http://www.theyummymom.com