Toxoplasmosi
La Toxoplasmosi è un’infezione causata da un protozoo, il Toxoplasma Gondii, che, se contratta in gravidanza, può essere trasmessa al feto e causare lesioni infiammatorie che possono determinare un danno neurologico permanente, accompagnato o meno da idrocefalo, e corioretinite, una lesione oculare che può portare alla cecità. Poiché nella donna in gravidanza la malattia decorre molto spesso senza sintomi specifici, in Italia, come in altri paesi europei, è previsto un programma di screening gratuito da effettuare all’inizio della gravidanza o addirittura nel periodo pre concezionale.
L’esame, un semplice prelievo di sangue, ha l’obbiettivo di individuare quali donne siano recettive e quali immuni per la Toxoplasmosi (ma anche per altre infezioni, come la Rosolia, la Sifilide, l’HIV, le epatiti).
Per recettiva si intende una persona che non ha mai incontrato fino a quel momento quel determinato microorganismo, in questo caso il Toxoplasma Gondii, e che non ha anticorpi specifici in grado di difenderla dall’infezione. Per immune, invece, si intende una persona che ha già incontrato in passato quel microorganismo e che ha sviluppato degli anticorpi specifici capaci di difenderla da futuri “attacchi”.
Il Toxo test valuta la presenza degli anticorpi sia della classe IgM che IgG, specifici per il Toxoplasma. Gli anticorpi IgM sono prodotti per primi e molto presto quando si contrae un’infezione per la prima volta, persistono nel circolo sanguigno per diverse settimane o mesi e poi tendono a scomparire. Servono come prima arma di difesa contro un nuovo microorganismo e sono quindi il campanello di allarme di un’infezione recente e acuta. Gli anticorpi IgG invece, sono prodotti successivamente alle IgM e in grande quantità in corso di infezione acuta (servono tanti soldati per vincere la guerra!). La concentrazione delle IgG diminuisce mano a mano che ci si allontana dall’infezione acuta, fino a stabilizzarsi ad un valore più basso quando l’infezione è ormai lontana nel tempo. Nel caso della Toxoplasmosi, la presenza di questi anticorpi sarà capace di difendere la persona, per tutta la vita, da futuri incontri con il Toxoplasma.
Quindi, ad esempio, una futura mamma recettiva per la Toxoplasmosi presenterà IgM negative e IgG negative: in questo caso, la negatività degli anticorpi significa che non è mai venuta in contatto con il Toxoplasma e che quindi c’è la teorica possibilità di infettarsi. Al contrario, una futura mamma, immune per la stessa infezione, presenterà IgM negative e IgG positive: in questo caso non c’è il rischio di infettarsi di nuovo.
Se la donna è recettiva, lo screening prenatale italiano prevede che il test possa essere ripetuto gratuitamente per tutta la durata della gravidanza. In questo caso sarebbe consigliabile effettuare il prelievo sempre nesso stesso laboratorio, per poter meglio confrontare i risultati.
Inoltre, in questo caso è necessario che la futura mamma venga informata sulle modalità di prevenzione dell’infezione.
Il Toxoplasma Gondii è un parassita, capace di sopravvivere a lungo nella terra umida, è presente nelle feci di gatti infetti ed è trasmissibile all’uomo per via alimentare.
La prevenzione si basa, quindi, su regole alimentari e igieniche semplici ed efficaci, che le future mamme recettive devono seguire scrupolosamente:
- non mangiare la carne cruda, anzi, cuocerla bene (non al sangue…);
- lavare accuratamente le mani dopo aver maneggiato la carne cruda;
- lavare bene le superfici della cucina venute a contatto con la carne cruda;
- evitare tutti gli insaccati crudi, eccetto prosciutto cotto e mortadella;
- lavare molto bene ortaggi e frutta, a lungo, sotto l’acqua corrente, per eliminare ogni residuo di terra; non consumare verdure crude e frutta fuori casa se non si è certi delle modalità di lavaggio.
- fare giardinaggio solo se munite di guanti;
- cambiare la lettiera del gatto e ciò che può essere contaminato da feci di gatto solo munite di guanti, lavarsi molto bene le mani sia prima che dopo.
Come detto sopra, lo screening per la Toxoplasmosi può essere effettuato anche in epoca pre concezionale: molto utile, in questo caso, per affrontare la gravidanza già sapendo quali accorgimenti adottare, fin da subito, per evitare di contrarre l’infezione se si è recettive e quali regole invece tralasciare se gli anticorpi sono presenti.