Se i bimbi non gradiscono la pappa si può aggiungere un pizzico di sale per darle sapore
È un errore in cui spesso cadono i genitori alle prese con la difficoltà di far mangiare il bambino, che all’apparenza sembra inappetente o molto esigente in termini di gusti.
In realtà è una proiezione degli adulti che sono abituati a salare i cibi, più per prassi consolidata e per tradizione che per necessità oggettiva.
Bisogna quindi pensare che l’aggiunta di sale non è una scelta salutare per nessuno, a maggior ragione per un organismo in crescita e che sta formando le sue preferenze alimentari.
Come ampiamente dimostrato dalla scienza, il consumo di sale (cloruro di sodio) è infatti particolarmente dannoso per la salute. Esso, infatti, favorisce l’infiammazione e l’instaurarsi di alterazioni a carico dei vasi sanguigni che, alla lunga, potranno generare conclamate patologie cardiovascolari. Inoltre, un più elevato consumo di cibi salati si associa abitualmente a un maggior consumo di bevande zuccherate che predispone a obesità. L’eccessivo consumo di sale e l’adiposità in eccesso si associano a valori di pressione sistolica più elevati già in giovanissima età e preludono ad ulteriori significativi incrementi nell’età adulta, sino allo sviluppo di franca ipertensione.
Per cui nei primi anni di vita non salare il cibo che si cucina per i piccoli.
Inoltre si ricorda che la principale fonte di sale nella dieta italiana è rappresentata dai prodotti artigianali e industriali (almeno il 50% dell’assunzione totale) e poi da quello aggiunto in cucina e/o a tavola (circa il 35%). Per cui bisogna stare attenti anche nella scelta di tali prodotti per quanto riguarda il contenuto di sale evitando di offrirli ai più piccoli.
www.sinu.it. Comunicato stampa WASH 2018