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Alimentazione in gravidanza

Nutrizione in gravidanza

Una corretta alimentazione è alla base di una gravidanza sana, ovvero che decorre priva di patologie fisiche o psicologiche della madre o del feto e si conclude con la nascita di un bambino sano. La nutrizione infatti può influire sulla salute della madre e può influenzare il buon andamento della gravidanza, oltre che influire sulla crescita e lo sviluppo del feto sia durante la vita intrauterina che in età adulta.

 

Salute prima del concepimento (preconcezionale) ed esiti

Lo stato nutrizionale con cui si affronta la gravidanza è fondamentale per la buona salute di mamma e bambino: un peso corporeo ideale infatti migliora sia le possibilità di concepimento, che l’esito positivo della gravidanza e le possibilità di allattamento.

Un basso peso preconcezionale (BMI <18.5 kg/m2)1 espressione di una carenza nutrizionale cronica, aumenta il rischio che il bambino nasca di basso peso, e di parto prematuro. Al contrario, se la donna è sovrappeso (BMI 25-29.9 kg/m2) e ancor di più se obesa ( BMI 30 Kg/m2) aumenta il rischio di infertilità, diabete gestazionale, ipertensione indotta dalla gravidanza e pre-eclampsia (l’insorgenza ex novo di ipertensione e proteinuria dopo la 20a settimana di gestazione), malformazioni congenite, feti macrosomi alla nascita (feto con un peso superiore al 90° percentile di riferimento per l’età gestazionale), aumento della probabilità di tagli cesarei, travaglio prolungato e anemia postparto. Pertanto, in questi casi, la valutazione preconcezionale sia delle abitudini alimentari sia del BMI materno permetterebbe di correggere con un intervento nutrizionale l’eccessivo o il ridotto BMI materno e di strutturare dove necessario una supplementazione personalizzata.

In fase preconcezionale e durante il primo trimestre di gravidanza, per ridurre il rischio di difetti del tubo neurale fetale, è raccomandata, per tutte le donne, l’assunzione di acido folico: 400 mg/die nelle donne normopeso, 5 mg/die nelle donne obese. Le donne che seguono una dieta vegana o vegetariana devono integrare la dieta anche con la supplementazione di vitamina B12, fondamentale per la crescita e lo sviluppo del feto.

 

Alimentazione in gravidanza

Durante la gravidanza il fabbisogno energetico aumenta progressivamente per consentire un’adeguata crescita di feto e placenta: nel secondo trimestre l’incremento energetico medio è di circa 250 kcal al giorno che sale a circa 500 kcal nel terzo trimestre. Nessun aumento nel primo trimestre perché la spesa energetica è minima e altrettanto ridotto deve essere l’aumento di in peso.

 

Rispetto alla normale alimentazione di una donna in eta’ fertile la dieta della gestante necessita di qualche attenzione in più sotto il profilo della qualità,  soprattutto per quanto riguarda le proteine, il tipo di grassi e alcuni minerali e vitamine.

 

Carboidrati

Il ruolo primario dei carboidrati è quello di fornire glucosio quindi energia alle cellule del nostro corpo, in particolare al cervello e al sistema nervoso. Inoltre, il feto che utilizza il glucosio come sua maggiore fonte di energia, dipende dalla mamma per il suo approvvigionamento. Pertanto, il fabbisogno di carboidrati durante la gravidanza aumenta a 175 g/die. È sbagliato quindi ridurre la quota di carboidrati durante la gravidanza; piuttosto è necessario ridurre l’assunzione degli zuccheri semplici e degli alimenti dall’elevato indice glicemico preferendo cereali, farine integrali e legumi che, oltretutto, forniscono un giusto apporto di fibre idrosolubili.

 

Proteine

Le proteine rappresentano la maggiore componente strutturale delle cellule del nostro corpo e, durante la gravidanza, una sostanziale quota di proteine viene impiegata per la crescita di feto, utero, volume sanguigno, placenta, liquido amniotico e muscolatura materna. È necessaria una integrazione proteica progressiva in base all’epoca gestazionale: + 1 – + 8 – + 26 g al giorno rispettivamente nel primo, secondo e terzo trimestre. In caso di gravidanza gemellare i Larn  2014 suggeriscono uno stimato fabbisogno proteico aggiuntivo di 40- 50 g/die.

 

Lipidi 

Durante la gravidanza gli acidi grassi essenziali (omega 3 e omega 6) ed i loro derivati svolgono un ruolo importante per l’unità feto-placentare; pertanto una adeguata assunzione è importante sia nel caso di certe patologie, come l’ipertensione gravidica o la minaccia di parto prematuro sia per favorire l’accrescimento fetale. In particolare, l’acido docosaesaenoico (DHA) appartenente alla famiglia degli omega 3 è indispensabile per un corretto sviluppo neurocognitivo e retinico del bambino. Secondo la IV revisione dei LARN l’assunzione raccomandata è di 100-200 mg al giorno di DHA in più rispetto al fabbisogno della donna adulta (250 mg al giorno), che si ottiene consumando 2-3 porzioni alla settimana di pesce.

E’ raccomandabile, anche durante l’allattamento, consumare prevalentemente pesce azzurro (sgombro, sardine, alici, ecc) e limitare fortemente il consumo di grandi pesci predatori, quali pesce spada, squaloidi, marlin, luccio, pesce spada e tonno per evitare una maggiore esposizione ai possibili contaminanti (ad es. metilmercurio). La scelta della specie consumata influenza il numero delle porzioni raccomandate (da 1 a massimo 3 porzioni settimanali) (EFSA 2015).

Solo il 10% del fabbisogno lipidico dovrebbe essere rappresentato dai grassi saturi, ovvero i grassi di origine animale, che, aumentando colesterolo e trigliceridi, non solo non costituiscono composti protettivi per la salute, ma rappresentano un rischio per la salute cardiovascolare

 

Concludendo

Il modello ideale di alimentazione in gravidanza è quello della dieta mediterranea ovvero:

  1. Consumare sia a pranzo che a cena almeno 200 gr di verdure di stagione(la stagionalità è un fattore importante per ottimizzare l’apporto vitaminico)
  2. Mangiare frutta fresca di stagione ogni giorno: si consigliano due porzioni da circa 200 gr. Non sostituire la frutta con succhi di frutta: sono addizionati in zuccheri semplici e non contengono fibra. Abituarsi a consumere frutta secca a guscio, ricca di omega 3 (noci, mandorle, nocciole…) come spuntino (30 g/die)
  3. Usare l’olio d’oliva come unico grasso di condimento usandolo a crudo così da esaltarne le proprietà nutrizionali. 4 cucchiai da minestra al giorno sono adeguati in una dieta normocalorica da circa 2000 kcal
  4. Consumare almeno 3 porzioni di pesce alla settimana preferendo il pesce azzurro per l’apporto di omega 3 (DHA)
  5. Consumare almeno 3/4 porzioni di legumi la settimana
  6. Consumare una volta al giorno yogurt o latte; limitare i formaggi e le uova a non più di due volte a settimana ciascuno.
  7. Inserire sia a pranzo che a cena una fonte di cereali integralivariandone il più possibile il tipo (frumento; riso; mais; farro; quinoa; grano saraceno; farro; miglio; avena)
  8. Limitare il consumo della carne a 3/4 volte la settimana scegliendola di buona qualità e con una buona tracciabilità preferendo le carni bianche 
  9. Via libera alle spezie(pepe nero; curcuma; origano; basilico…) sono ricche in antiossidanti e possono sostituire il sale
  10. Astenersi dal consumo di bevande alcooliche come vino, birra, liquori, ecc. ma aumentare il quantitativo di acqua da bere durante il giorno a 8/10 bicchieri.

 

1BMI= BODY MASS INDEX OVVERO INDICE DI MASSA CORPOREA CALCOLATO COME PESO (PRE GRAVIDANZA) IN KILOGRAMMI DIVISO PER ALTEZZA IN METRI AL QUADRATO

 

FONTI
CONSENSUSSULLA’ALIMENTAZIONE IN ETA’ FERTILE, GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO – ATS CITTA’ METROPOLITANA DI MILANO 2016
LARN REV 2014- SINU SOCIETA’ ITALIANA NUTRZIONE UMANA
LINEE GUIDA PER UNA SANA ALIMENTAZIONE REV 2018