Crescendo si allunga? Nutripedia svela i falsi miti che riguardano l’obesita’ infantile
Per ogni dubbio, un’infinità di risposte. Sembra semplice nell’era del Web, come non lo è mai stato prima. Ogni sintomo diventa rapidamente una diagnosi certa, ogni perplessità si trasforma in certezza assoluta. Questo sembrerebbe uno dei tanti poteri di Internet, uno strumento straordinariamente efficace e democratico che permetterebbe come mai prima d’ora di ottenere tutte le informazioni che ci passa per la testa sapere, di scoprire in tempo reale che cosa sta succedendo dall’altro capo del mondo, ad esempio, quando anche solo fino a qualche decennio fa era difficile sapere anche che cosa stesse capitando nella stessa nazione.
Oggi la situazione è l’esatto opposto: Internet regala un’ubiquità senza precedenti, in tempi rapidi e in modo molto semplice.
Eppure, dietro questo teorico ventaglio di nuove opportunità si nascondono non poche insidie.
La prima forse riguarda proprio la nuova modalità di fruizione delle notizie da parte degli utenti: l’immediatezza e l’abbondanza di informazioni sarebbero causa di sempre maggior disinteresse, quello che La Porta nel suo “L’autoreverse dell’esperienza” definisce “addomesticamento dell’orrore dentro le immagini”. La sovrabbondanza di stimoli e informazioni avrebbe avuto da una parte un effetto sempre più “anestetizzante” sulla nostra capacità critica e di giudizio, dall’altra ci porterebbe a stupirci sempre di meno.
Di qui la necessità da parte dei media di rendere sempre più accattivanti i contenuti proposti, anche a costo di utilizzare ogni espediente per raggiungere l’obiettivo di un clic: titoli fuorvianti, notizie dal carattere sensazionalistico, immagini ad alto impatto emotivo.
“Le falsità più pericolose sono le verità distorte moderatamente”
Georg Christoph Lichtenberg
Se da una parte è fuori discussione che la Rete abbia dato una grossa spinta alla libertà di informazione(oggi con pochi strumenti ognuno può rendersi “testimone” di un accadimento da qualsiasi parte del Pianeta) e al diritto all’informazionemettendo a disposizione una quantità di fonti notevole, è altrettanto evidente che il pericolo di diffondere in modo immediato e su larga scala notizie non verificate, inesatte e distorte presentate però come “verità assolute” è reale e va tenuto in considerazione.
Infine, la possibilità di mentire sui propri dati anagrafici rende molto difficile risalire agli autori delle “fake news”. Tutto questo oltre a generare confusione e disinformazione, condiziona e non poco, le scelte dei cittadini su questioni molto serie come i loro comportamenti politici, sociali, economici, e non da ultimo le scelte in campo della salute e della medicina.
Nel novembre 2017 un’importante inchiesta di Buzzfied ha smascherato una significativa rete di siti italiani creati con il solo scopo di diffondere notizie false, copiate, e in generale di “fare disinformazione”. Attorno a questo, ha ruotato un business di cui facevano parte 170 domini internet che diffondevano contenuti potenzialmente virali a carattere sensazionalistico sui temi che toccano da vicino gli interessi dell’utente medio: il podio l’hanno ottenuto le fake news a tema alimentare e medico.
Ma che cosa succede quando le false notizie riguardano la salute dei più piccoli? Succede che rischiano di condizionare negativamente opinioni e scelte dei genitori, portandoli fuori strada su questioni di grande rilevanza per la salute dei loro figli.
Per questo motivo Istituto Danone supportato dal board degli esperti RIMMI ha dato vita a “Nutripedia – Informati per crescere”, un nuovo percorso di informazione ed educazione alla corretta nutrizione di mamma e bambino durante la gravidanza e i primi anni di vita.
È un primo, importante passo verso la nascita di un movimento per intercettare le fake news e contribuire ad un’informazione corretta, al servizio delle famiglie.
I genitori sono costantemente alla ricerca di risposte ai loro dubbi, si confrontano con gli esperti e fra di loro e spesso si imbattono in informazioni non corrette dal punto di vista scientifico. Per questo la campagna unisce le forze di mamme, papà e medici per individuare, smascherare e isolare le informazioni confuse e scorrette.
L’obesità infantile come falso problema: il pericolo delle fake news
Nell’immaginario collettivo si è portati a pensare che un bambino in sovrappeso rispetto alla sua età non sia da considerare un problema. Invece non è così.
Secondo Heidi Murkoff e Sharon Mazel, autori del bestseller “Che cosa aspettarsi il primo anno” non solo negli ultimi trent’anni l’obesità sarebbe aumentata al punto che un bambino italiano su tre può essere considerato obeso, ma diversi studi hanno rivelato che i bambini che acquistano rapidamente peso nei primi anni di vita potrebbero essere a rischio di obesità in età scolare e quindi da adulti.
Un bambino che si muove poco, proprio a causa del suo peso, rischierebbe di entrare in un circolo vizioso di inattività e sovrappeso. “Meno si muove, più ingrassa, e meno riesce a muoversi. La sua incapacità di muoversi lo rende frustrato e nervoso e i genitori cercano di appagarlo con il cibo. Se rimane sovrappeso fino all’età prescolare, problema sempre più comune, le possibilità che il sovrappeso persista da bambino prima e da adolescente, giovane adulto dopo aumentano in modo esponenziale”.
L’obesità infantile, la forma di malnutrizione più diffusa nei paesi industrializzati, rappresenta “il problema nutrizionale” nei Paesi a più elevato tenore socio-economico. Tra i principali fattori correlati all’instaurarsi del sovrappeso e dell’obesità, la genetica è senza dubbio uno dei più importanti.
Tuttavia anche fattori ambientalipossono essere responsabili dello sviluppo di sovrappeso e obesità in età pediatrica. Alimentare il bambino nelle situazioni sbagliate (se è triste per qualche motivo, o se si è si è fatto male ad esempio) faranno sì che cercherà fin dalla prima infanzia nel cibo un appagamento emotivo che dovrebbe ricevere in tutt’altra modalità.
L’eccesso di peso compare quando l’assunzione di calorie è più elevata della spesa energetica quotidiana. La causa quindi dell’eccesso di grasso corporeo è collegata a un relativo eccesso alimentare (quello che si introduce con l’alimentazione) rispetto al dispendio energetico (energia che si consuma con le attività giornaliere incluse quelle sportive).
Il ruolo del pediatra è fondamentale: valutando la crescita in modo periodico e costante, potrà riconoscere facilmente una deviazione della crescita del peso in eccesso rispetto alla crescita staturale in modo da intervenire sugli stili di vita e sull’educazione alimentare del bambino per poter prevenire un eccesso di peso persistente.
L’alimentazione è un fattore cruciale per il benessere del bambino: educare fin da subito a uno stile di vita corretto, che sappia abbinare in modo armonico una dieta sana all’attività fisica è di enorme importanza. Responsabilizzare i genitori e tutti coloro che si prendono cura dei più piccoli è fondamentale per la salute delle generazioni future.
Non possiamo permetterci informazioni scorrette. A pareri scientificamente infondati e falsi, Nutripedia– insieme alla Fondazione Istituto Danone e agli esperti di RIMMI (la Rete Interaziendale Milano Materno Infantile) contrappone con forza e chiarezza indicazioni chiare e rigorose, un sito web e un movimento fondati sull’amore. L’amore per i bambini e per la scienza.
Valentina Desario
http://www.periodofertile.it